Vanity Fair - "Vivere": il nuovo numero di Vanity Fair diretto da Cesare Cremonini

Cesare Cremonini, direttore del numero speciale di Vanity Fair in edicola da mercoledì 18 novembre, celebra la vita attraverso un numero d’eccezione dedicato a tutte le declinazioni della parola “Vivere”. Per farlo ha scelto di coinvolgere i grandi protagonisti dell’eccellenza italiana nel campo dell’attualità, della moda, dello sport e dell’arte. “Credo che la più grande sfida del nostro presente sia quella ritrovare un’estetica più umana, un approccio verso il futuro basato sul rispetto della vita in ogni sua declinazione. Recuperando parole come etica professionale, coerenza, passione si può far rinascere il Paese. È questo che ho potuto imparare attraverso lo sguardo e le esperienze dei grandi nomi che ho avuto la fortuna di intervistare in questo numero.”

Nel numero troveremo nomi leggendari, capaci di superare le sfide del tempo: Vasco Rossi, Roberto Baggio, Francesco Guccini. Donne che rappresentano un modello femminile di eleganza senza tempo: Roberta Armani. Dalle storie più toccanti (i lavoratori dello spettacolo e le riflessioni poetiche del dott. Gabriele Bronzetti) alla testimonianza esemplare di una donna straordinaria come Fiammetta Borsellino. Tutti insieme con l’intento di rivelare attraverso interviste inedite i lati umani e più profondi della loro esperienza di vita, fatta di coraggio, talento e determinazione. Un numero che celebra, insomma, «la capacità, la volontà, la caparbietà di vivere. Sempre, ad ogni costo e comunque vada», come spiega il direttore di Vanity Fair Simone Marchetti.
Apre il numero un estratto del nuovo libro del cantautore bolognese, Let Them Talk, in uscita il 1° dicembre, in cui Cremonini racconta che cosa c’è dietro e dentro una canzone, e perché ogni brano è una storia collettiva, personale e artistica insieme.
In copertina danza a Central Park, Misty Copeland, la prima donna afroamericana a ricoprire il ruolo di prima ballerina dell’American Ballet Theatre, fotografata da Francesco Carrozzini. A Vanity Fair racconta della sua infanzia difficile, dell’approccio tardivo alla danza - grande amore della sua vita - e dell’importanza di inseguire sempre i propri sogni.

Tra i grandi personaggi coinvolti da Cesare Cremonini in questo numero da collezione c’è un imperdibile Vasco Rossi che, in esclusiva, rispondendo al suo appello, spiega in una straordinaria lettera che cosa significhi per lui «vivere» e «sopravvivere», offrendo ai lettori il suo sguardo poetico come un faro necessario per raccontare come è sopravvissuto a 4 decenni di storia e di vita, dall’infanzia a Zocca fino agli anni di piombo, portando la sua musica oltre gli anni 80, i 90 e i 2000.

Attraverso un affettuoso e intenso dialogo con suo padre Francesco, Teresa Guccini parla della pandemia che sta cambiando il mondo, dello scorrere del tempo, dell’importanza delle buone letture (e della buona musica). E riflette su una lezione fondamentale del grande cantautore: l’importante nella vita non è avere le risposte, quanto continuare a farsi le domande. Le stesse che si pone Fiammetta Borsellino, figlia del magistrato Paolo Borsellino, ucciso a Palermo il 19 luglio 1992, che lotta alla ricerca della verità sulla strage di via d’Amelio e racconta come l’essere passata attraverso un dolore insopportabile e a una delle pagine più buie della Storia, le renda meno duro il momento di crisi che sta affrontando il mondo.
Una riflessione poetica e profonda è anche quella di un mito del calcio, Roberto Baggio, che parla finalmente non solo di «quel» rigore (i rigori li sbaglia solo chi ha il coraggio di tirarli), ma anche della sua vita dopo il pallone, dell’importanza di concentrarsi sul presente per costruire il futuro, dei suoi maestri di vita e del rapporto con la sua famiglia. I valori sono la stella polare anche di Roberta Armani, nipote di Re Giorgio, Head of Entertainment & Vip Relations della maison, che a tu per tu con Cesare Cremonini parla di temi come la coerenza, la bellezza, il senso di responsabilità, il bisogno di una riflessione profonda e rispettosa sul corpo femminile. E ancora: Cesare Cremonini fa un ritratto del suo amico Stefano Domenicali, Presidente di Lamborghini e futuro CEO di Formula 1.
Di ossessione per la qualità - e la felicità - si parla con Nerio Alessandri, il visionario presidente e fondatore di Technogym, che ha un’idea vincente: aiutare il mondo a essere un posto più bello. Alle voci di questi volti noti si aggiungono quelle di Massimo Luna e Stefano Franchini, due ex lavoratori dello spettacolo che, a causa della pandemia, si sono dovuti rimettere in gioco e lavorare come magazzinieri per Amazon e che a Vanity Fair raccontano com’è cambiata la loro vita.
Infine, Cesare Cremonini ha voluto due autorevoli contributors: Eugenio Capozzi, docente di Storia contemporanea presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, spiega perché il politically correct in Italia nasconda il desiderio di piacere a chi comanda e il dott. Gabriele Bronzetti, medico chirurgo specialista in Cardiologia pediatrica presso l’Ospedale Sant’Orsola di Bologna spiega l’importanza e la bellezza di essere gli uni diversi dagli altri.

Anche per questo numero di Vanity Fair il racconto continua sui social, svelando in anteprima contenuti speciali. Come la lettera che Cesare Cremonini ha scritto a Vasco Rossi per coinvolgerlo in questo speciale progetto e la risposta che riceve dall'artista.

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