Onstage
2011

PREFAZIONE LIBRO FOTOGRAFICO

di Cesare Cremonini

Onstage
2011
di Cesare Cremonini

Siamo alla resa dei conti. Se l'industria musicale, gli artisti, i consumatori di musica, i musicisti e aspiranti tali non troveranno il coraggio e le idee che servono per traghettare il mercato verso l'alba di un nuovo giorno, l'Italia che produce suoni e melodie rischia di cadere in quel dimenticatoio culturale in cui è già finito anni fa il cinema, sperperando un patrimonio che fino a vent'anni fa sembrava inesauribile. Il CD sembra aver dato tutto quello che poteva dare e, nonostante il solito melanconico e nostalgico ritorno ai vinili, nei prossimi anni verrà rimpiazzato totalmente dal mercato digitale, cambiando il concetto stesso di album, progetto discografico, carriera artistica. Sta già accadendo ora. Poche certezze quindi, tranne una. Il live.
Un concerto, ad oggi, è l'unica forma di intrattenimento musicale che riesce a combinare alla perfezione il passato più remoto con il presente, permettendo di toccare con mano il futuro. E che futuro! Tecnologia e talento, cuore e cervello, negli show di oggi sono ancor più al centro dell'attenzione rispetto al recente passato e trovano sul palco di un artista popolarissimo, così come di un cantautore di nicchia, il loro ambiente ideale in cui crescere, svilupparsi, mano nella mano con chi la musica la fa davvero e ci investe denaro e fatiche. "L'elemento umano della macchina", canta Jovanotti in una sua recentissima canzone. E' di questo che si tratta. La sfida è restare umani, sudati, bollenti, in un mondo che offre ogni giorno nuove affascinanti sfide tecnologiche che sono opportunità da riconoscere al volo, non per questo però facili da cavalcare. Sempre più artisti hanno deciso negli ultimi anni di lanciare sul mercato un disco partendo da un tour, perché quel sudore rappresenta sempre di più per il pubblico una verità che si era fatta di nebbia perché filtrata da una comunicazione vecchia e ripetitiva, di cui la discografia e il giornalismo hanno abusato in passato. Persino il fascino di cantanti e interpreti imposti pericolosamente (per loro) dalla televisione sta cedendo le armi di fronte a un pubblico non più così ingenuo. Un pubblico che messo al centro dell'uragano di informazioni sempre più veloci e continue non può sostenere l'attenzione priva di esperienza diretta. Così eccoci tornati negli anni sessanta! Le canzoni portate in giro da musicisti con le palle, ma che per viaggiare, al posto del furgoncino con la batteria schiacciata nel baule, guidano un nuovo mezzo, molto più veloce e stimolante: internet. Due entità così all'opposto, quella realtà e quella virtuale, da riuscire magicamente a unirsi in una sola forma. E' quella l'onda su cui dobbiamo surfare, quello il momento della verità. O ne sei capace o rischi la pelle. E non è roba per tutti.
Questo libro racconta, tramite l'obiettivo di chi di musica e concerti se ne intende davvero, il momento esatto in cui questo processo di trasformazione sta avvenendo. Nelle pupille di Zucchero, Jovanotti, Ligabue, The Strokes, Santana, Fabri Fibra, Jack Jonson, Vasco Rossi, Roger Waters, e dei tanti altri artisti immortalati e nudi nell'enfasi dei loro concerti, tra cui il sottoscritto, ci sia la luce di un'alba che non perde mai di vista il significato dell'arte, ma che senza nostalgia, guarda dritto negli occhi al futuro. Sono occhi affamati i nostri, sguardi ambiziosi, veri, felici.